Approccio olistico

Nella sua professione, la Dott.ssa Lo Forti considera il paziente nel suo insieme mente-corpo, affrontando ogni problematica in modo completo e stimolando laddove possibile la capacità di autoguarigione del paziente.

Negli ultimi anni è, stato ribaltato totalmente il vecchio paradigma nel quale mente e corpo sono due entità separate. “Non c’è mente senza il corpo” è una visione che, finalmente, connette, anziché separare.

Passato e presente e futuro, infatti, sono intrecciati sia nella nostra mente che nel nostro corpo: è nelle nostre modalità abituali di risposta (sia fisiche, sia psicologiche) che avviene lo “scambio” tra passato e presente. Ogni momento presente mette in scena una storia vissuta, formata da numerose brevi esperienze che convergono nel presente soggettivo. Questi particolari momenti riescono a cogliere in parte lo stile, la personalità, le preoccupazioni o i conflitti del soggetto, costituendo dei casi particolari di pattern passati e futuri. Permette di contestualizzare i ricordi, selezionando le parti del passato da attivare e riportare al presente, stabilendo in che modo dovranno essere assemblate per adattarsi meglio alla situazione presente e manifestare il loro effetto.

Il momento presente rivela così un mondo in un granello di sabbia” (Stern 2005), sufficientemente degno, da solo, di attenzione clinica. Più a lungo il terapeuta riesce a soffermarsi su di esso e ad esplorarlo, senza ricorrere ad un uso frenetico dell’interpretazione, maggiori saranno i percorsi clinici che si riveleranno.

Il momento presente è un processo implicito e, tuttavia, perché un’esperienza possa definirsi come momento presente, deve entrare a far parte della consapevolezza o di qualche forma di coscienza.” (Stern).

La consapevolezza diventa quindi un elemento clinico importante perchè permette l’accesso alle nostre risorse e ai nostri processi di costruzione di significato. Implica il focalizzare l’attenzione su un oggetto d’esperienza che diventa così un elemento cosciente che può essere ricordato diventando un atto riflessivo.

Quando ci troviamo nella vividezza del momento presente possiamo cogliere la qualità dei nostri segnali di risposta, aprendoci a modalità nuove, possiamo decentrarci e disidentificarci dai processi ruminativi di pensiero e dai vecchi meccanismi difensivi.